Chi può diventare massone
Dagli Statuti Generali della Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana – Tradizione Piazza del Gesù – Grande Oriente di Roma:
“[…] Art. 5. Se il fine dell’Istituzione è il perfezionamento dell’uomo, è indispensabile che il Libero Muratore pratichi la vera morale, che suppone la cognizione e l’esercizio dei doveri e dei diritti dell’uomo. Egli deve essere quindi giusto, umano, sincero, benefico verso ogni specie di persona e soprattutto buon genitore, buon figlio, buon fratello, buon coniuge, buon cittadino […]”
La Massoneria professa la credenza in un Principio Unico Creatore, identificato sotto il nome simbolico di “Grande Architetto dell’Universo”; professa inoltre la credenza nell’immortalità dell’anima.
Ai fini dell’ammissione alla Massoneria non viene fatta nessuna distinzione di condizione sociale, razziale, economica e religiosa: per entrare in Massoneria bisogna però essere uomini “liberi e di buoni costumi”, secondo una antica definizione massonica. Cosa vuol dire “liberi e di buoni costumi”? Bisogna essere “liberi” nel senso di non essere vincolati a condizionamenti e pregiudizi di qualsiasi genere, disposti a svuotarsi di tutte le sovrastrutture mentali e culturali per aprirsi a un nuovo luminoso approccio iniziatico alla conoscenza. Per essere ammessi ala Libera Muratoria bisogna inoltre essere “di buoni costumi” ovvero essere uomini di elevata e riconosciuta probità e rettitudine morale, virtù che suppone la cognizione e l’esercizio dei doveri e dei diritti dell’uomo: è necessario che tale virtù venga costantemente indirizzata sia verso il proprio lavoro interiore di evoluzione che verso i comportamenti quotidiani e nelle relazioni con tutti gli esseri viventi.
Per entrare in Massoneria bisogna inoltre aver compiuto 21 anni (18 anni se figli di Massoni) e non aver carichi pendenti depositati all’Autorità giudiziaria.
Alcune obbedienze consentono l’ingresso solo agli uomini; la nostra obbedienza accoglie sia donne che uomini.